Soggetto produttore/conservatore: Maria Pia Conte (Genova, 1946) Consistenza: una cartella Tipi di documentazione e supporto: cartacei, originali e copie. Corrispondenza, delibere, interpellanze, rassegna stampa, appunti manoscritti ecc. Ordinato per temi dall’autrice. Ambito geografico: Vercelli I documenti riguardano una importante lotta contro la direzione dell’Ospedale Psichiatrico di Vercelli, che ancora nei primi anni ’70 gestiva l’ospedale secondo la concezione segregante e punitiva con metodi autoritari e repressivi sia verso i pazienti che i collaboratori medici e infermieri. In particolare, furono messe sotto accusa dall’autrice, psichiatra e psicoanalista, allora assistente medico assunta con contratto a termine, e dalla collega Anna Lisa Salvatore la piretoterapia, iniezioni a base di zolfo che debilitavano i malati “agitati” con febbri violente, l’uso di elettrochoc ecc. . La loro attività ne causò il licenziamento, in un contesto di dimissioni e licenziamenti di ben 11 medici e anche primari che contestavano il clima e la gestione interna all’OP, e i legami di potere (democristiano) con l’Amministrazione provinciale. Questo caso ebbe risonanza nazionale e fu emblematico della lotta contro l’istituzione manicomiale. Il subfondo contiene anche corrispondenza e documenti prodotti da Giancarlo Costa, collega psichiatra, dal capoinfermiere Zugliani e dal Sindacato dipendenti ospedali psichiatrici.
parole chiave: psichiatria, antipsichiatria, 68, Ospedali psichiatrici, medicina